Intervista a Franco Marcati: Omega e la vision strategica

Da due sedie e un tavolino a 23,5 milioni di fatturato: Omega tra passato presente e futuro nelle parole di Franco Marcati

Trent’anni di storia, sfide e successi raggiunti, senza mai perdere di vista l’obiettivo.

Si potrebbe riassumere così il senso dell’intervista fatta a Franco MarcatiA. D. del Gruppo Omega – da Cassiopea, azienda di consulenza aziendale veronese capitanata da Tiziana Recchia, fondatrice e life coach, che da qualche anno affianca i manager e i collaboratori di Omega per supportare la crescita del Gruppo attraverso la crescita personale e professionale del suo team.

L’amministratore delegato del Gruppo, in questa lunga intervista, parla degli inizi insieme agli altri due soci fondatori Michele Dittadi e Pierluigi Pizzo e dell’intuizione che fece la differenza: sviluppare soluzioni gestionali in grado di colmare le lacune degli ERP standard; del presente che vede un processo di formazione continua della classe manageriale dell’azienda; del futuro che vedrà Omega crescere e trasformarsi ancora, da azienda di prodotto ad azienda di servizi. Di seguito, alcuni passaggi dell’intervista rilasciata a Cassiopea. 

Due sedie e un tavolino.  Il trasferimento in un ufficio più grande è stato rapido…

Il nostro obiettivo era quello di creare software gestionali di competenza. Il periodo era fortunato: il Millennium Bug era alle porte, le aziende dovevano aggiornarsi.

E da lì a poco ci sarebbe stato il passaggio dalla Lira all’Euro: un’altra rivoluzione che comportava una revisione dei software a disposizione delle aziende.

Fin dall’inizio la crescita fu esponenziale, perché eravamo in grado di rispondere con i nostri prodotti (Agilis, Agilis DDMRP, Agilis Mes, ecc ) a una richiesta sempre maggiore da parte del mercato: avere soluzioni su misura. 

Soluzioni intese non solo come prodotti ma anche come servizi: nel tempo ci siamo specializzati nel dare risposte anche per i software dei nostri competitor, colmando così le loro lacune. 

Anche Omega si è “attrezzata” assumendo professionisti qualificati?
Solo nell’ultimo anno sono state fatte venti assunzioni. Ma è difficile trovare persone preparate: la scuola in Italia forma dal punto di vista accademico, non professionale. Significa che quando questi giovani terminano il percorso scolastico, hanno bisogno di altra formazione in azienda: da noi questa fase dura mediamente un anno. Questo perché i nostri collaboratori sono altamente qualificati, in linea con le proposte che facciamo.

I risultati ci sono? Nel 2018 avevamo aggregato un fatturato di 10 milioni con l’obiettivo di raddoppiare nel triennio. Ma già nel 2019 prevediamo di chiudere con 23,5 milioni, grazie a una strategia che in un solo anno ci ha permesso di lavorare sull’innovazione del prodotto, creare nuove aggregazioni,  migliorando anche la visibilità dell’azienda. Ci stiamo trasformando da azienda di prodotto a azienda di servizi, che è quanto chiede sempre più il mercato.

Leggi l’intervista integrale su:

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